Bce rassicura sui mutui: tassi di interesse fermi fino al 2019
È ancora il momento di ricorrere a un mutuo con la consapevolezza che le straordinarie condizioni attuali molto difficilmente si ripresenteranno in futuro.
A infondere una nuova sicurezza è la stessa Bce, rendendo note nel consiglio direttivo dello scorso 7 marzo le attese sui tassi di interesse, che “si manterranno fermi almeno fino alla fine del 2019 e in ogni caso finché necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”.
Chiusa l’era del Quantitative easing, il programma di acquisto di titoli pubblici che aveva contribuito a mantenere ai minimi storici i tassi dei finanziamenti alle case, l’annuncio da parte della Banca centrale europea è la necessità di avviare una nuova serie di operazioni finalizzate al rifinanziamento delle banche degli Stati membri, attraverso prestiti a tassi praticamente zero. Il board direttivo della Bce giustifica la LTRO, long term refinancing operation, con la necessità di far fronte a “un contesto di crescita definito più debole, che rallenta l'aggiustamento dell'inflazione verso i valori prefissati”.
Gli effetti sugli indicatori del costo dei mutui non hanno tardato ad arrivare, perché Eurirs e Euribor hanno segnato valori ben oltre le attese. Se infatti l’Euribor a 3 mesi è ancora fermo a -0,31%, l’Eurirs realizza l’ennesimo ribasso, questa volta sotto l’1%: al 22 marzo segna infatti 0,98% (dati Osservatorio MutuiOnline.it), ciò che lascia intendere come molte banche potranno approfittarne per tradurre questa nuova riduzione in un vantaggio per il cliente.
Il ritorno del tasso variabile
Come riportiamo anche nella news “Mutui: a sorpresa scende ancora il tasso fisso”, il clima di maggiore serenità che accompagnerà con molta probabilità il corso dei prossimi 3 anni incoraggia la scelta del tasso variabile, che fa rilevare un aumento delle richieste dal 13,8% dello scorso anno al 16,9% attuale. Il fenomeno è più contenuto per le erogazioni (dal 9,4% al 10,1%), che non sono ancora arrivate ad assorbire il recente aumento della domanda.
I mutui a tasso fisso hanno tuttavia ancora un peso importante nelle scelte delle famiglie italiane (80,8%) e in quelle delle banche (88,9%).
Il mercato dei mutui è dunque ancora sano e nel pieno della sua ondata di popolarità grazie a un inaspettato ritorno a costi molto bassi, variabile non di poco conto che vedremo avere conseguenze favorevoli nei prossimi numeri dell’Osservatorio. Solo a gennaio, si è rilevato +11% di nuove erogazioni di mutui rispetto all’anno precedente, +8% di surroghe e il 13,3% di domande per importi sopra i 200.000 euro.
Come scegliere il mutuo e districarsi tra le offerte
Affidarsi a un esperto è sicuramente una delle soluzioni percorribili per riuscire a scegliere bene, per arrivare informati e con tutti gli elementi necessari a mettere in piedi un’operazione di mutuo. Per rendersi conto dei costi sul mercato conviene partire dalla sezione i migliori mutui prima casa di oggi, disponibile sempre su MutuiOnline.it, il portale che mette a confronto i mutui più convenienti del mercato.
Solo a titolo di esempio, se simuliamo la richiesta di un quarantenne di Milano che necessita di un mutuo a 20 anni a tasso fisso per una somma di 100.000 euro e un valore dell’immobile di 200.000 euro, ecco le migliori occasioni del 25 marzo.
Miglior mutuo a tasso fisso
Credem vince come soluzione più economica con una rata di 468,87 euro al Tasso Fisso dell’1,20% (IRS+0,60%) e Taeg 1,54%. Si gestisce in filiale e consente di finanziare al massimo l’80% del valore di perizia (redatta da periti indicati dalla banca).
Miglior mutuo a tasso variabile
Se invece si desidera godere di tutti i vantaggi di costo del tasso variabile, senza temere troppo di dover sostenere un eventuale futuro aumento della rata, magari in previsione di entrate future, allora la soluzione migliore sarà offerta da IWBank. Mutuo a Tasso Variabile Semprelight prevede un esborso mensile di 444,45 euro con Tasso Variabile 0,65% e Taeg 0,69%. La gestione del finanziamento è online, e non è prevista nessuna spesa di perizia e gestione. In più, Lo spread applicato al finanziamento decresce di 5 b.p. (pari a 0,05%) ogni 5 anni a partire dall’inizio del quinto anno.
A cura di Paola Campanelli